Outdoor, Trekking invernale
Invernale in Val Popena Alta, con digressioni in cresta
Sintesi itinerario
Segnavia:
Durata: 5h
Lunghezza: Km
Difficoltà: WT4
Altitudine minima: m
Altitudine massima: m
Differenza altimetrica massima: m
Variazione altimetrica positiva/negativa: m
Variazione altimetrica complessiva: m
Pendenza media: %
Note percorso
Periodo consigliato: Febbraio e marzo
Nota 1: Tracciato facile nella parte iniziale, con solo qualche breve passaggio in cui prestare un po’ di attenzione all’attacco del sentiero estivo. In caso di neve dura/crostosa/ghiacciata, nei primi metri di avanzamento, sul pendio alla sinistra idrografica del torrente Popena, può risultare difficoltoso il passaggio; in tale evenienza conviene seguire le tracce, spesso evidenti, che portano a guadare in un paio di punti il torrente, per poi riprendere lungo il segnavia CAI. Di qui, assolutamente elementare e godibile, fino all’ampia svolta che conduce ai piedi della Forcella Popena, dove sorgono i ruderi dell’omonimo rifugio.
Nota 2: Attenzione in anni particolarmente nevosi o in condizioni di manto fortemente instabile a mantenere una certa distanza dalle pareti scoscese entro cui si incunea la vallata; mantenere il più possibile il centro durante la progressione, garantisce di non intaccare la struttura del manto nevoso e al contempo permette di evitare il contatto con potenziali piccoli distacchi.
Nota 3: Solo per escursionisti con buona conoscenza dell’ambiente montano invernale, è possibile valutare la prosecuzione oltre il punto di salita alla forcella; mantenendo quest’ultima sulla sinistra, si può procedere con decisione verso la testata della valle, in direzione dei Campanili di Popena o del Corno d’Angolo e delle rispettive anonime forcellette. Qui la progressione risulta impegnativa con qualsiasi condizione del manto nevoso, anche data la pendenza, in alcuni punti molto elevata (anche oltre il 100%, 45°) e richiede buon allenamento, tecnica di progressione, attrezzature adeguate e passo sicuro anche in presenza di passaggi fortemente esposti. Solo se le condizioni della neve lo consentono, è possibile la salita alla vetta del Corno d’Angolo, comunque piuttosto tecnica e raccomandata a soli esperti.
Nota 4: Osservando tutte le precauzioni di cui sopra, molto appagante è anche il traverso che dalla parte medio-alta del catino terminale della valle, in direzione est, conduce ad una spettacolare e anonima guglia, con vista sulla Val d’Ansiei e sul Sorapiss.
Nota 5: Per il rientro a Misurina, è stato scelto il percorso che, dopo aver scollinato Forcella Popena, con una ripida discesa in parte su scalette artificiali e dopo lunghi traversi tra ghiaie e mughi, deposita sui sentieri tra i boschi sopra Malga Misurina, conducendo quindi in breve al paese. Anche in questo caso, si tratta di un percorso la cui fruibilità è da valutare con cautela, principalmente in funzione dell’innevamento, e consigliato solo ad escursionisti con ottima conoscenza dell’ambiente montano invernale. La forte esposizione del tratto iniziale sotto la forcella e i non rari punti in cui eventuali errori di passo possono condurre a scivolate anche esposte, impongono di prestare grande attenzione e di muoversi con piede sicuro.
Nota 6: Dal punto di vista altimetrico i rilevamenti topografici digitali sembrano aver ignorato sistematicamente il Corno d’Angolo e la guglia di cui sopra, rilevandoli come mere collinette. Si tratta invece di pareti assolutamente verticali. Le altimetrie qui riportate dai sistemi sono quindi errate per difetto.